Due squadre convalescenti, che hanno soprattutto timore di compromettere i timidi segnali di ripresa mostrati nel turno precedente, sono quasi costrette a muoversi con cautela nel confronto diretto. Entella-Pescara 0-0 e nessuna ha troppo da lamentarsi. Gli ospiti mostrano un 4-3-3 meno propositivo e più guardingo di quanto piaccia a Zeman, i padroni di casa piazzano tre marcatori davanti a Iacobucci e due esterni che fanno o solo la fase difensiva (Aliji) o se avanzano (Belli) vengono subito coperti (Ardizzone). Con una sola punta (La Mantia) assistita dal solo Aramu puntano da subito alla ripartenze. Un acuto dopo 60 secondi (Aramu prova a piazzare il sinistro dalla distanza, Fiorillo gli dice di no) e poi in nove dietro la linea della palla ad attendere il momento buono per colpire. Al 12’ Yamga viene pescato da Mancuso nel cuore dell’area, senza marcature ne pressione, potrebbe fare qualsiasi cosa, opta per un sinistro volante che si risolve in una ciabattata imbarazzante. Va detto che Zeman che chiede ai due esterni alti, lo stesso Yamga e Mancuso, di coprire una grande fetta di campo, è fisiologico che negli ultimi 16 metri non siano lucidissimi. A un primo tempo che ha visto il Pescara più intraprendente segue una ripresa che L’Entella domina. Manca solo la necessaria cattiveria nel chiudere le ottime trame. Ora è il Pescara a agire in contropiede, anche qui si prosegue sulla falsariga dei primi 45’, con Yamga che in due occasioni vanifica con conclusioni scentrate i bei suggerimenti dei compagni. Il resto è rappresentato dalla questione privata tra Aramu e Fiorillo: tre siluri dell’entelliano, al 15’, 20’ e 28’, uno su azione, due su punizione, due grandi interventi del portiere e un incrocio dei pali sfiorato permettono di portare il nulla di fatto oltre il novantesimo.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Dom 18 febbraio 2018 alle 10:00
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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