Il pescatore del gol vuole trascinare il Pescara in A. Alla sua maniera, a suon di reti. Una passione speciale quella di Leonardo Mancuso, di professione attaccante e autore già di 4 gol in queste prime 6 giornate. Acuti che hanno fatto arrampicare gli abruzzesi fino al secondo posto. Anche se da buon pescatore Leo è dotato di grande pazienza e non ha fretta di prendere all’amo la preda chiamata Serie A: «Siamo partiti forteeci piacerebbe restare in alto fino alla fine, ma siamo ancora all’inizio della stagione. È presto per definire obiettivi e traguardi da raggiungere».
Quali sono allora le candidate alla promozione? «Ci sono tante squadre attrezzate e che partono con i favori del pronostico come Verona e Benevento, sono loro le big del torneo».
Nello spogliatoio l’hanno ribattezzata Sampei. «Mi piace questo soprannome. È simpatico e mi fa ripensare al personaggio dei cartoni giapponesi che impazziva perla pesca. Proprio come me».
Come è nato l’amore per canne e lenze? «Sono cresciuto a Lacchiarella, un piccolo paese vicino a Milano. Vivendo in campagna spesso, da bambini, andavamo a pescare nei canali. Ho iniziato così, un po’ per gioco e un po’ per curiosità: negli anni l’amore per la pesca è cresciuto sempre di più».
Ormai è un vero esperto della materia. «Sono organizzatissimo e nel tempo libero mi ci dedico parecchio. A partire dalle attrezzature, le ho per ogni tipo di pesca e superficie».
È vero che due anni fa alla Samb si era formato il clan della pesca? «Eravamo in quattro. Io, Pegorin, Mori e Radi».
Un anno speciale che è coinciso con la sua esplosione. «Ho segnato 22 gol e sono stato il capocannoniere dell’intera Serie C. Ero reduce da anni complicati e pochi credevano in me. Alla Samb sono rinato e mi sono conquistato la chiamata in B del Pescara».
Anche in Abruzzo non ha perso le buone abitudini: segnare e rilassarsi a pesca... «L’anno scorso ci andavo con Andrea Coda. Quest’anno, invece, non ho ancora trovato il partner giusto. Location? Vado a Città Sant’Angelo. Ho scovato un paio di bei laghetti in mezzo alle colline e sono pure vicini al campo di allenamento».
Pescatore sì, ma il primo amore resta sempre il pallone. Tutta colpa di un certo Roberto Baggio. «Avevo 8 anni e giocavo a tennis, quando l’ho visto in televisione. Sono rimasto folgorato, era impressionante. Impazzivo per lui e così ho chiesto a miei genitori di iscrivermi alla scuola calcio a Lacchiarella. All’inizio loro non erano molto d’accordo...».
Per fortuna l’hanno accontentata. A 10 anni, infatti, la chiama il Milan, dove nelle giovanili gioca con Simone Verdi, Mattia De Sciglio e Marco Fossati. Mica male. «Al Milan sono diventato calciatore: è stata una grande palestra di vita. Con gli ex compagni siamo rimasti in contatto, in particolare con Marco tutte le estati ci ritroviamo e sfidiamo a tennis. Chi vince? Io ho più talento, ma ammetto che Fossati è davvero un osso duro».
Spesso si è allenato con la Prima Squadra rossonera. Ricordi? «Era una rosa piena di campioni. Da Ibrahimovic a Robinho, dove ti giravi c’era un fenomeno».
L’allenatore era quel Massimiliano Allegri, che in un futuro non troppo lontano potrebbe ritrovare alla Juventus. «Sarebbe incredibile, ma andiamoci piano. Sicuramente sono orgoglioso di essere stato acquistato a gennaio (per 3 milioni di euro, ndr) da un club del genere. È stata una rivincita e un premio per non aver mai smesso di crederci. Anche nei momenti più bui, come quando da svincolato mi allenavo con gli amici nel campetto sotto casa».
Il sogno nel cassetto resta sempre quello di conoscere il Divin Codino? «Baggio è il mio idolo, non ho più trovato un giocatore in grado di emozionarmi come faceva lui. Purtroppo non sono mai riuscito a incontrarlo in tutti questi anni. Mi accontenterei anche se mi spedisse una maglietta autografata. Ne approfitto per lanciare un appello pubblicamente, magari è la volta buona...».
A Pescara i tifosi sono tornati a sognare la Serie A. Un’impresa che meriterebbe festeggiamenti speciali. Magari potrebbe portare a pesca mister Pillon, ci ha mai pensato? «La vedo dura (sorride, ndr). Piuttosto in caso di promozione sarei disposto a farmi i capelli blu».
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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