Pari anonimo tra il Delfino e la capolista ligure; partita per lunghi momenti tediosa e priva di spunti, dove un’ Entella a tratti fallosa ha dato l’impressione di essere arrivata con l’obiettivo del pareggio; di seguito le pagelle della squadra biancazzurra:
FIORILLO S.V. : Rappresenta il perfetto sunto della gara: mai veramente impegnato, è inerme sulle indecisioni dei compagni che portano al gol dell’Entella
VITTURINI 5,5 : l’errore sul gol è grave, ma la volontà e l’attaccamento alla maglia ci sono e si vedono. Gara ( e concentrazione)compromessa dall’errore, e ciò diventa evidente quando nel secondo tempo si lascia sfilare un passaggio, facile da controllare, sotto lo scarpino. La sua fascia è spesso sovraffollata dalla contemporanea presenza di Memushaj e Busellato
DRUDI 5: come i compagni di reparto, ci mette del suo in occasione della rete dell’ Entella. Si lascia sfuggire un paio di volte in velocità Mancosu che, in B, è uno che ha una certa familiarità con la porta
SCOGNAMIGLIO 5,5 : Come Drudi appare spesso in affanno sulla premiata ditta Mancosu – De Luca. Probabilmente su indicazione di Zauri la coppia centrale del Delfino, non veloce, è spesso molto alta e sulle ripartenze avversarie spesso si trattiene il fiato
MASCIANGELO 6: Sulle tribune spesso si sente mormorare quando ha in pallone tra i piedi; l’accusa, preconfezionata, è quella di svolgere “il compitino” con passaggi di 3 metri ed appoggi ai compagni; nella realtà, se un paio di volte Scognamiglio ci mette una pezza su suoi ritardi in rientro, mette in campo volontà e piazza un paio di filtranti interessanti in area di rigore
KASTANOS 6: Schierato come player basso, la sensazione è che potrebbe fare molto meglio come vertice alto di un centrocampo a 4; dà comunque sicurezza, nonostante soffra la capacità dell’Entella di rimanere corta e la buona gara di Schenetti; sul finire di gara ha la lucidità di mettere Maniero da solo davanti al portiere dell’Entella; in sala stampa trova occasione di ribadire di non sentirsi più un’ala, ruolo nel quale si era guadagnato la prima chiamata del Delfino nel 2017
DAL 58’ MACHIN 6: Più propositivo rispetto a Busellato. Tenta una bella percussione centrale saltando un paio di uomini, cerca in più di un’occasione di giocare di prima in favore del centravanti, ma spesso spreca. Si vede anche reimpostare l’azione nella propria metà campo; conferma l’impressione di essere tornato dall’esperienza a Parma con più personalità
BUSELLATO 5,5: Denota esperienza ed autocontrollo non cedendo alle provocazioni e ‘nervosismi’ del centrocampo ligure; in qualche occasione si è trovato a ‘pestarsi’ i piedi con Memushaj e Galano; potrebbe fare di più, ma il gioco del Pescara oggi è passato principalmente sugli esterni d’attacco ed il centrocampo è stato spesso ‘scavalcato’ da passaggi lungi della difesa (Scognamiglio) verso gli attaccanti
MEMUSHAJ 6,5 : E’ spesso nell’ombra ma poi, a guardare bene, l’esperienza c’è e lo porta spesso ad essere nel posto giusto; infatti ha garantito numerosi raddoppi su un’ampia fetta di campo. Evita la sconfitta interna del Delfino con una bella punizione dalla sua ‘mattonella’ che sembra piazzata all’incrocio, ma il successivo replay svela responsabilità dell’estremo difensore Contini
GALANO 6,5: unico vero ‘faro’ propositivo del Pescara, si conferma un lusso per la categoria. Svaria sull’intero fronte d’attacco, dribbla, lotta, subisce falli; con il pallone tra i piedi dà comunque l’impressione di poter far male, ma molte sue giocate si sono viste fuori dall’area di rigore. Si assenta nei primi 15 minuti del secondo tempo. Viste difficoltà ed infortuni delle punte del Pescara, varrebbe la pena sperimentarlo come ’falso nueve’
BRUNORI 4,5 : Ha dalla sua di aver ricevuto pochi palloni buoni, ma l’ex Arezzo è apparso per l’intera partita impalpabile e mai pericoloso; gioca troppo lontano dalla porta, di fatto sterilizzando il gioco propositivo di Galano e Di Grazia; paga la sua inefficacia,soprattutto nel secondo tempo, con un po’ di nervosismo e qualche fallo in attacco,rimediando anche un’ammonizione
DAL 84’ MANIERO 5: Pochi minuti in campo in una partita poco proficua per gli attaccanti di entrambe le squadre, ma al 92° ha un’occasione ghiotta davanti il portiere, che spreca malamente accennando un vezzoso tacco esterno, senza la dovuta cattiveria
DI GRAZIA 6: Dal Pordenone in poi questo ragazzo sta confermandosi sempre più una piacevole sorpresa per il Pescara; ha voglia di riscattarsi dopo una stagione sfortunata e si vede dai palloni che tocca; da annotare un pregevole spunto personale ed una pericolosa conclusione che passa di poco sopra la traversa; pur avendo svolto per intero la preparazione, non ha ancora l’intera partita nelle gambe
DAL 66’ CISCO 6: Entra e di Di Grazia rileva posizione ed entusiasmo; gioca 25 minuti intensi, toccando moltissimi palloni, ‘rubando’ il fronte d’attacco a Galano poiché sposta sulla sua fascia il gioco del Delfino. È abile a procurarsi la punizione che Memushaj trasforma in parabola letale. Rimedia un’espulsione che appare ingiusta per un fallo da dietro, che al replay sembra più un’involontaria ‘scivolata lunga’ su un fondo, quello dell’Adriatico, che oggi ha causato anche un brutto infortunio a Crimi
ZAURI 5,5: Alla lettura della formazione in campo, molti di noi hanno probabilmente storto il naso ma poi, a guardare la panchina del Pescara e l’infermeria, si comprende che la coperta è piuttosto corta. Il punto è che , di fronte alle difficoltà ed alle scelte obbligate, occorre trovare soluzioni inedite e mettere in discussione le proprie convinzioni tattiche. Il Pescara si affida solo ed esclusivamente ai propri esterni offensivi ma, dopo l’infortunio di Tumminello, l’attacco appare piuttosto spuntato e sterile; Il Brunori visto oggi non dà garanzie di poter essere bomber concreto anche in serie B, o almeno non nell’immediato; Maniero non è più il giocatore che regalò gol e soddisfazioni alla compagine biancazzurra in tempi migliori. Una soluzione potrebbe essere un Galano ‘alla Mertens’, affiancato dai due baby terribili Di Grazia e Cisco, oppure tentare la sorpresa del gioiellino Borrelli supportato dai 3 esterni appena citati in un 4-2-3-1. Machin merita un posto da titolare; i meccanismi e la posizione dei due centrali di difesa vanno corretti e registrati.
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