Se il buongiorno si vede dal mattino, per Andrea Sottil sula panchina del Pescara non ci sarà da annoiarsi. Al suo debutto, il neo tecnico biancazzurro è accolto da una gara pirotecnica che il Delfino ha prima dominato e rischiato di stravincere, poi ha lasciato nelle mani del Perugia, subendo la rimonta e rischiando addirittura di perdere. Il 2-2 finale mette in vetrina qualità e difetti, ma soprattutto avvicina la zona playout che adesso è a un solo punto di distanza. Ti aspetti uno scontro salvezza a nervi tesi, con due squadre impaurite e il freno a mano tirato. E invece, in questo strano calcio post Covid, viene fuori una gara pazza. Sottil rispolvera il doppio trequartista (Galano e Pucciarelli, bravi finchè supportati dalla squadra), riporta in cabina di regia Palmiero e riconsegna a Balzano la posizione zemaniana, di terzino sinistro. Un siluro di Galano all'incrocio da fuori area, stappa una partita che sembra impazzire improvvisamente. Merito (o demerito) soprattutto del Perugia che assume un atteggiamento difensivo improponibile, con una linea alta e sconclusionata e senza nessun filtro. Al Pescara che, rinfrancato, fraseggia bene e muove la palla, basta buttarla avanti alle spalle dei centrali umbri per ritrovarsi davanti a Vicario e sprecare l'impossibile. Maniero raddoppia nel deserto dell'area biancorossa e poi Memushaj, Pucciarelli e Galano falliscono la goleada anche per l'eroica resistenza del portiere ospite. Dopo mezz'ora così,Cosmi ha ampiamente esaurito la pazienza e toglie Dragomnir inserendo Bonaiuto dietro le punte. Una mossa che cambia l'inerzia della gara. Ogni volta che era riuscita ad aprire il gioco scatenando la corsa sgli esterni di centrocampo, il Perugia aveva già dimostrato di poter far male con un palo d Iemmello e un'occasione di Carraro. Così, approfittando del calo biancazzurro, gli ospiti guadagnano campo e fiducia. Sulla destra Mazzocchi è un incubo per Balzano e Memushaj e il resto lo fa il bomber Iemmello. Due zampate da predatore d'area e, in un amen, siamo 2-2. La ripresa si normalizza, sì, ma solo un po'. Le squadre sono ancora aperte, gli spazi invitanti, ma stavolta il Perugia un equilibrio maggiore e, dall'altra parte, Sotti lnon riesce a mettere riparo alle scorribande di Mazzocchi sulla fascia destra dove Balzano non lo prende mai. Il giovane esterno di Cosmi si arrende solo ai crampi dopo un'ora condotta a ritmo pazzesco. Fiorillo salva tutto su una deviazione di Crecco verso la propria porta. Gli ospiti provano a vincerla, ma si vede anche il Pescara può sempre creare qualcosa di pericoloso malgrado il caldo afoso e l'uscita di Palmiero che toglie un po' di geometrie. Melchiorri, servito alle spalle dei difensori, fallisce clamorosamente il colpo del kappaò ma i suoi, dopo avere visto la morte in faccia, dimostrano di avere voglia e buona capacità di letture offensivei del Delfino. Poi però, la giostra si chiude, la paura di perdere prende ovviamente il sopravvento. Uscite entrambe vive dalle montagne russe, entrambe capiscono che non ha più senso rischiare. Come si usa dire in questi casi: meglio due feriti che un morto. 

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Sab 11 luglio 2020 alle 09:00 / Fonte: Messaggero
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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