Ecco le sue dichiarazioni: "Abbiamo fatto una campagna acquisti buona, con giocatori forti e funzionali.  Ma siamo ancora agli inizi, la società ha messo in conto che ci vorrà un po' di tempo. Le idee di gioco che vogliamo proporre non sono semplici. Alcuni ragazzi hanno già giocato in Serie A, sono predisposti dal punto di vista mentale e questo è determinante. Omeonga è un giocatore molto bravo, lo sto scoprendo, è molto intelligente calcisticamente, si rivelerà importante come tutti gli altri che sono arrivati.
Nel calcio c'è una storia, ma non bisogna commettere l'errore di fare paragoni. La mia storia nel Pescara è stata una storia bellissima, avevamo costruito una squadra ex novo e abbiamo trovato dei ragazzi importanti insieme a quelli che c'erano già che hanno trovato concretezza, basti pensare a Caprari. Quest'anno abbiamo una rosa di giocatori bravi ma questo non basta: servono tante altre componenti per fare un grande campionato. Tante volte squadre normali possono fare campionati più importanti di squadre con giocatori sotto gli occhi di tutti. Serve l'alchimia giusta tra allenatore, giocatori, società e tifosi. È un percorso non semplice.
Abbiamo giocatori bravi, compresi giovani interessanti come Diambo e Bocic. Ma non dobbiamo bruciarli. Abbiamo fatto tre amichevoli ma non possiamo parlare di Diambo già come il nuovo Pogba. Può ambire a diventare importante ma deve crescere tantissimo. Non dimentichiamo che ci sono altri giocatori che hanno un'esperienza tale che consente loro di essere molto affidabili. 
Le mie motivazioni sono sempre al massimo, ma questo è normale altrimenti non ci sarebbe voglia di cominciare questo lavoro. È stato un anno brutto anche se non mi sento un granché responsabile, con me il Perugia era nei playoff e poi l'ho ritrovato nei playout. La storia la sapete tutti. Negli almanacchi del calcio ci sarà scritto che Oddo è retrocesso col Perugia ma è una retrocessione che non sento mia, lo dico con sincerità.
Non ho alcun dubbio di formazione, non la dico però. L'emozione c'è, è la motivazione che ti porta a sentire qualcosa dentro. L'ultima cosa a cui penso è quello che ho fatto qui a Pescara: è un'esperienza nuova. I giocatori sono tutti nuovi, sono rimasti solo Fiorillo e Memushaj. Non viviamo di ricordi. L'idea è sempre la stessa: cercare di dare un'identità, giocare bene. Se giochi un buon calcio hai più probabilità di vincere.
Siamo coperti in tutti i ruoli. La società è attenta, se dovesse capitare un'opportunità per quanto riguarda l'attaccante ben venga, dietro qualcosina manca centralmente. Per il resto siamo a posto.
Il Chievo è una buona squadra, ha perso qualche giocatore importante ma ne ha anche presi di bravi. So che ha avuto qualche problema col COVID e mi dispiace. Hanno un allenatore molto bravo. Mi aspetto che da qui alla fine del campionato i ragazzi abbiano la lucidità di giocare con grande spensieratezza e divertirsi, perché se ti diverti vuol dire che stai facendo qualcosa di importante.
Darsi un obiettivo è l'errore più grande. Noi partiamo 20esimi in classifica. Gli obiettivi dobbiamo darceli a step, in questo momento è fare meglio dell'anno scorso, quindi salvarsi, senza playout. Poi si vedrà, ma questo discorso è un discorso sbagliato. Se saremo bravi a fare certe cose ci toglieremo delle soddisfazioni, ma ora non abbiamo nulla per darci obiettivi concreti. Ci dobbiamo concentrare sul darci un'identità e far divertire la gente, anche se solo dalla televisione purtroppo. Dobbiamo far capire che questa squadra lotta e suda per la maglia, ci vorrà tempo ma sono convinto che faremo qualcosa di bello. Ambizione? Me la tengo per me, non faccio gli errori del passato. Io un'idea ce l'ho, voi fatevi la vostra". 

Assente per la partita di domani lo squalificato Maistro e l’infortunato Balzano.

A dirigere l’incontro di domani sarà Rapuano di RIMINI, assistenti Bottegoni – Sechi, quarto uomo Bitonti.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 25 settembre 2020 alle 15:41
Autore: Rita Consorte
vedi letture
Print