Un’altra porta in faccia al povero Palermo illuso e tradito. Aggrappatosi nottetempo alla mossa della disperazione, il club aveva deciso dopo più di un dubbio di giocare l’ultima carta disponibile, ricorrendo d’urgenza al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni. La richiesta della misura cautelare era finalizzata alla sospensione, anche per “inaudita altera parte”, dell’efficacia esecutiva della decisione del Tribunale Federale Nazionale, sino alla definizione del giudizio d’appello pendente e che si discuterà il 23 maggio.
IL NO DI FRATTINI. Ma perché è arrivato un altro no alle richieste di giustizia del Palermo? Il presidente Franco Frattini ha ritenuto che fosse da ravvisare nel caso un difetto di competenza in quanto solo in composizione collegiale poteva essere esaminata la richiesta dei legali del club rosanero di sospendere l’ordinanza della Corte Federale del giorno precedente. In realtà ha prevalso anche l’interesse generale della Lega di Serie B che, non a caso, si era costituita in giudizio proprio per tutelare lo svolgimento dei playoff ormai con lo Spezia e il Cittadella praticamente già in campo a poche ore dal fischio iniziale del preliminare. Questa sera, invece, si giocherà regolarmente Verona-Perugia. Anche il sodalizio umbro si è costituto ieri mattina dinanzi al Coni essendo entrato nella griglia degli spareggi promozione proprio in seguito alla retrocessione del Palermo all’ultimo posto in classifica e non intendendo rinunciare a questa opportunità di giocare per l’ultimo posto disponibile per la A dopo le promozioni dirette di Brescia e Lecce.
PROSSIMA TAPPA. Ma il caso Palermo non si è ancora chiuso del tutto con l’ennesima bocciatura di ieri sera. E’ fissata, infatti, dinanzi alla Corte Federale d’Appello la discussione nel merito del ricorso presentato dalla società siciliana avverso la sentenza del TFN che, come detto, si svolgerà fra cinque giorni. E’ lì che dovranno i legali palermitani provare a far prevalere le proprie ragioni e, se non a smontare le gravissime contestazioni acclarate ai danni di Zamparini e della società negli ultimi tre campionati, quanto meno, riuscire ad argomentare alcune eccezioni preliminari che, in realtà, lasciano molti dubbi. Soprattutto sul tardivo deferimento del club (29 aprile) e del processo dinanzi al TFN consumatosi addirittura il giorno prima della fine della stagione regolare (10 maggio). Se è vero che la Procura federale aveva avuto notizia sin dalla scorsa estate e poi in autunno dalla Procura della Repubblica di Palermo delle gravissime contestazioni mosse al patron friulano e al club (atti poi secretati), perché aspettare tutti questi mesi per procedere? E ancora, come si giustifica il fatto che gli organi di vigilanza non abbiano rilevato nessuna inadempienza, iscrivendo regolarmente il Palermo prima in A e poi per due stagioni in B?
PARERE PRO VERITATE. Ma un altro nodo da sciogliere resta quello del parere pro veritate richiesto dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina e dal Consiglio Federale giovedì per chiarire definitivamente l’interpretazione della teoria dello “scorrimento” o della “cristallizzazione” della classifica che si sarebbero, alternativamente, verificate a seguito della sanzione inflitta al Palermo con la retrocessione all’ultimo posto. Per i sostenitori della prima tesi dovrebbe essere disputato lo spareggio tra Foggia e Salernitana per stabilire la quarta retrocessa in C. Secondo i fautori del secondo teorema, corroborato fortemente da un parere “pro veritate” richiesto a tre saggi dall’ex Commissario Straordinario della Figc Guido Rossi, risalente alla retrocessione della Juventus in Serie B ai tempi di Calciopoli, dovrebbe essere il Foggia a soccombere senza la disputa di alcuno spareggio.
NO ANCHE AL FOGGIA. Contestualmente al ricorso del Palermo, sempre al Palazzo H del Coni, proprio il Foggia s’era presentato per chiedere un ulteriore sconto sulla penalizzazione già ridotta da 15 a 8 e poi a 6 punti. Ma il club pugliese aveva chiesto almeno un altro punto di sconto che avrebbe consentito alla squadra di raggiungere Venezia e Salernitana col vantaggio di avere gli scontri diretti favorevoli rispetto ai campani. Se avesse ottenuto il punto richiesto e qualora non dovesse passare la teoria della cristallizzazione della classifica spiegata sopra e, dunque, con i playout da disputare, il Foggia avrebbe preso il posto della Salernitana, riguadagnando la possibilità di salvarsi. Ma la Seconda Sezione del Collegio di Garanza dello Sport, presieduta dal prof. Zimatore, ha chiuso con un no questa prospettiva.
Autore: Redazione TuttoPescaraCalcio / Twitter: @tuttopescara1
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