All'Empoli ha già segnato un gol stellare qualche anno fa, quando giocava negli Allievi della Roma: sombrero su due avversari e palla in rete. Applausi a non finire. Marco Tumminello domenica prossima ci riproverà nell'incrocio immediato con il suo predecessore Leonardo Mancuso, nella sfida secca di Coppa Italia al Castellani.

Pescara era un po' nel suo destino: nel vivaio del Palermo, la sua prima scuola calcistica, lo aveva messo nel mirino il Milan. Fu Ricky Massara, ex idolo dell'Adriatico, a chiudere la trattativa in fretta su segnalazione di Bruno Conti e a portarlo alla Roma, lanciando ai massimi livelli del calcio giovanile italiano. Subito a segno contro il Mantova e convincente per movimenti, atteggiamento e palle gol cercate e create, l'attaccante arrivato dall'Atalanta ha fatto subito tornare alla memoria dei tifosi pescaresi un certo Ciro Immobile, l'eroe del 2012 con 28 gol.

Al centravanti mancino del Pescara, in realtà, piace da sempre un altro collega un po' più datato ma famosissimo: Christian Vieri. Da lì viene il suo numero di maglia anche in biancazzurro, il 32, e anche il soprannome degli amici di sempre che lo chiamano scherzosamente Bobo. Il mix sembra essere quello giusto: sangue caldo siciliano, scuola calcistica romanista e tradizione fortunata pescarese.

Tumminello ha tutti gli ingredienti per diventare uno dei grandi bomber della prossima serie B. A lui l'Adriatico chiede di replicare le gesta di illustri predecessori: non solo Immobile, ma anche Melchiorri, Lapadula, e Mancuso, appunto. Lo stesso Mancuso non si è fatto pregare: domenica scorsa ha graffiato subito contro la Reggina in Coppa e adesso ha nel mirino il primo gol da ex contro il Delfino, il club che gli ha permesso di uscire definitivamente fuori dall'anonimato della Lega Pro e imporsi tra i grandi attaccanti della B, passando anche dall'acquisto della Juventus, che lo ha ceduto da poche settimane ai toscani per 4,5 milioni (una parte spetterà proprio al Pescara che aveva mantenuto una percentuale sulla rivendita). Il 20enne di Erice a Pescara ha deciso d'invertire la rotta dopo due stagioni fatte più di ombre che di luci, tra il prestito del 2017 con grave infortunio al legamento crociato anteriore del ginocchio destro a Crotone (all'epoca era ancora della Roma, che un anno fa lo ha ceduto a titolo definitivo all'Atalanta), i mesi in soffitta a Bergamo e le poche apparizioni con il Lecce nel primo semestre di quest'anno.

Adesso vuole tornare la stellina che ha fatto le fortune delle giovanili della Roma dal 2012 al 2017, ovvero da quando aveva soltanto 14 anni. Nella capitale si ricordano benissimo dello scudetto Allievi vinto dalla squadra allenata da Coppitelli grazie alla sua valanga di gol (era salito in categoria al posto di Scamacca). Prima di sbarcare a Trigoria, si era già messo in mostra nelle squadre minori del Palermo. Lo scorso gennaio scelse Lecce e disse di no ai biancazzurri, facendo arrabbiare i tifosi pescaresi. Quest'estate ha voluto farsi perdonare accettando alla prima chiamata il club del presidente Sebastiani. Il gol di Coppa è la miglior risposta a chi lo criticava. "I tifosi si aspettano tanto da me? Saranno ripagati" ha detto presentandosi in Abruzzo . "Questa è la mia grande occasione di riscatto. Ma so che tocca a me dimostrarlo." Il rilancio della sua carriera era in programma un anno fa, ma non è riuscito e adesso passa dall'Adriatico. Con la sua maglia numero 32. Il modo migliore di proseguire sarebbe quello di vincere il primo confronto con Mancuso e dire al mondo che, adesso, a Pescara è iniziata la sua era.

Cancellare il passato e lanciare il Pescara nel futuro. A te la sfida, Bobo Tumminello.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Gio 15 agosto 2019 alle 13:34
Autore: Daniele Di Giovanni
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